Dopo 10 anni di minoranza in una città governata prima dal centro-sinistra e poi dal centro-destra ci siamo convinti che per poter cambiare il modo di amministrare fosse necessario trovare dei compagni di viaggio con i quali condividere le modalità di fare politica che ci hanno animato in tutto questo tempo basate su: ascolto, competenza, trasparenza, partecipazione, esperienza, legalità, coinvolgimento dei cittadini, buone prassi. Sono, d’altronde, i binari sui quali si è mossa la nostra azione nei due mandati: mai un’opposizione sterile e preconcetta, ma la consapevolezza che essere “dall’altra parte” significa (o dovrebbe significare, se ti permettono di farlo) esercitare un’azione di controllo, di stimolo, di proposta, non essere un nemico a prescindere.
Abbiamo così avviato, alcuni mesi fa, un percorso capace di andare oltre le ideologie o i diktat di partito, con quei gruppi politici di area progressista che maggiormente si sono detti interessati mettendo senza timore sul tavolo del dibattito quegli elementi che avrebbero potuto essere anche divisivi. In questi mesi di confronto abbiamo riscontrato una buona capacità di risolvere in maniera condivisa i problemi e trovato una modalità di discussione replicabile anche in futuro se toccasse a noi amministrare la città. Piuttosto che dal nome del potenziale candidato Sindaco siamo quindi partiti dai contenuti, dai metodi e dai valori che dovranno contraddistinguere la nostra proposta politica. Non abbiamo fatto passi indietro rispetto alle nostre convinzioni e ai nostri principi, convinti di aver trovato degli alleati con i quali farne molti, assieme, d’ora in avanti. Perché questa città ha bisogno di guardare avanti e di rimettersi in cammino mettendo da parte anacronistiche e inconcludenti liturgie legate ad un passato che va tenuto in considerazione, ma superato.
Concluso questo percorso, che non era scontato in partenza, ci siamo detti che il candidato Sindaco avrebbe dovuto essere la persona più adatta a garantire l’attuazione del programma condiviso. A questo punto sono emerse delle legittime divergenze perché mentre qualcuno vede nell’esperienza amministrativa l’elemento più importante altri credono che sarebbe più utile un soggetto giovane o che non abbia avuto esperienza diretta come amministratore pubblico. Partendo da ciò abbiamo quindi pensato di far scegliere il candidato ai potenziali elettori, tramite delle primarie di coalizione. Questa scelta purtroppo ha causato un passo indietro da parte del Movimento 5 Stelle che, presumibilmente per decisioni nazionali, ha deciso almeno per ora di sfilarsi. Noi rimaniamo fiduciosi del fatto che, una volta individuato il candidato Sindaco, i 5 stelle troveranno il modo per riagganciarsi a quel percorso comune lungo e proficuo che ci ha visti marciare fianco a fianco e che ora sarebbe un peccato abbandonare.
Dopo aver deciso di partecipare alle primarie il gruppo di Viviamo Ivrea ha deciso che io sarei stato il candidato ideale per portare avanti, grazie all’esperienza fatta sul campo e con la coerenza e passione dimostrata nella mia attività politica a livello locale, il progetto programmatico condiviso dalla coalizione che contiene molti dei punti cardine da noi portati avanti fin dalle elezioni del 2013 e a seguire in quelle del 2018. Anche se sono consapevole della difficoltà del compito che mi aspetta, nel caso fossi io il prescelto, ho messo a disposizione della coalizione la mia candidatura convinto di poter apportare quel valore aggiunto, legato all’esperienza e alla conoscenza della “macchina pubblica”, necessario ad un cambiamento reale nel modo di fare politica in città facendo diventare Ivrea un esempio di buona amministrazione pubblica, innovativa, moderna, solidale, imperniata sul bene comune e sul ben-essere di tutti gli eporediesi.
Siamo convinti che questa coalizione abbia proposto ai suoi elettori una terna di candidati validi e qualificati. Molto diversi tra loro, per esperienza politica e personale: tre persone che rappresentano tre gruppi che in questi mesi hanno dimostrato ciò in cui noi crediamo da sempre e cioè che le differenze debbano essere opportunità di confronto e arricchimento reciproco per il bene della comunità eporediese.