Nella campagna elettorale per le amministrative abbiamo ripetuto fino allo sfinimento che il nostro essere l’unica lista realmente civica in competizione ci differenziava dalle altre forze politiche, ognuna delle quali faceva/fa riferimento a partiti o movimenti nazionali. E’ chiaro che quando si fa parte di un raggruppamento a livello nazionale, organizzato gerarchicamente, gli amministratori locali che ne fanno parte sono in qualche modo vincolati agli “ordini superiori” che arrivano dalle sedi regionali piuttosto che da quelle romane.
Per una forza civica come la nostra la battaglia, soprattutto comunicativa, è molto ardua non avendo a disposizione le risorse necessarie per raggiungere ogni singolo cittadino in maniera tale da potergli spiegare le proprie idee e i propri progetti per la città. Questo ha fatto sì che i votanti, peraltro sempre meno, nell’ultima tornata elettorale non se la sono sentita di premiare con convinzione un gruppo basato sul civismo come il nostro, che ha comunque ottenuto un ottimo risultato, e si sono rifugiati ancora una volta nelle forze politiche tradizionali portando al ballottaggio il centro-destra e il centro-sinistra. L’esito delle votazioni tutti lo conoscono ed ha premiato la coalizione di centro-destra che ha saputo convincere la maggioranza degli elettori con la promessa di un radicale cambiamento rispetto alle amministrazioni degli ultimi lustri tutte a trazione PD.
“Restiamo umani …” soleva ripetere il giornalista, scrittore, attivista e pacifista Vittorio Arrigoni alla fine di ogni suo reportage. La frase completa dalla quale aveva estratto questa locuzione continuava con: “… anche quando intorno a noi l’umanità pare si perda”. Pronunciava queste parole dalla striscia di Gaza dove si era messo dalla parte dei più deboli e dove venne vigliaccamente ucciso, a soli 36 anni, il 15 aprile del 2011. Aveva viaggiato come volontario nell’Est europeo e nell’Africa sub-sahariana prima di arrivare a Gerusalemme e poi nella striscia di Gaza. Alla luce dell’esperienza acquisita sul campo le sue parole assumono un significato simbolico sul quale dovremmo più spesso fermarci a riflettere.