Nell'ultimo Consiglio Comunale del 14 marzo scorso, svoltosi dopo ben tre mesi da quello precedente e chiuso dopo una seduta fiume verso le tre del mattino, è stato approvato il primo bilancio preventivo della nuova amministrazione. E' evidente che prendere in mano la situazione gestionale e contabile lasciata dalla conformazione politica che ha governato negli ultimi decenni non è cosa semplice. A maggior ragione se nella nuova maggioranza e nell'esecutivo pochi sono i soggetti che hanno avuto un'esperienza di amministrazione pubblica. C'è stato certamente l'impegno a voler comprendere e questo può in parte giustificare il lungo lasso di tempo intercorso dall'ultima assise di dicembre però, come abbiamo evidenziato in aula, questa situazione di stallo istituzionale non si dovrà più ripetere anche perché oltre il bilancio molti altri sono gli argomenti di competenza del Consiglio Comunale che non possono rimanere in un cassetto per troppo tempo.
Quello del titolo è il commento più utilizzato sui quotidiani il giorno dopo l’annuncio trionfale del duo Letta-Alfano riguardo la presunta eliminazione dell’IMU. “Tassa iniqua” a detta del premier, mentre il suo vice si limitava, si fa per dire, a sostenere che si trattava di un giorno memorabile per gli italiani perché, con questa decisione, si elimina un’ingiustizia. Forse avrebbero dovuto anche dire chi l’aveva concepita, discussa, votata e approvata quella legge, un paio di anni fa, ma tant’è. Siamo certamente un paese strano e con la memoria corta. Il politicante di turno fa promesse oggi, per fare l’esatto opposto qualche mese dopo, facendo finta di arrivare da Marte e di non sapere nulla, e il bello è che nessuno gli chiede il conto.
Il bilancio della nuova Amministrazione della Città di Ivrea è stato approvato con i soli voti della maggioranza, 5 voti contrari della minoranza e l’abbandono dell’aula da parte del consigliere Gilardini. Contando che il bilancio è un atto che arriva in Consiglio blindato, in quanto non emendabile in quella sede, la discussione è stata intensa e lunga tanto che l’assise, iniziata alle 19, è terminata alle due meno un quarto.
Voglio leggere questo, e mi farebbe piacere lo facessero anche il Sindaco e la giunta, come il segnale che i consiglieri si sono documentati, hanno elaborato dati e tabelle, hanno studiato le carte e si sono espressi con convinzione nel corso del dibattito. Non sono andati lì a fare numero.
Il bilancio preventivo è il documento base di tutta la programmazione e la gestione di un ente pubblico, come di un'azienda privata. Si redige una volta l'anno e si tratta di un documento sostanziale quanto "ordinario" che andrebbe ben ponderato e condiviso con il maggior numero di persone che potrebbero, in base alle singole competenze e conoscenze, apportarvi migliorie e integrazioni. Funzionari, responsabili di servizio, amministratori e chissà se mai si riuscirà: cittadini. In tempi di crisi come quello attuale sarebbe utile lasciar perdere barriere ideologiche inadeguate e provare a fare un passo avanti, facendo si che tutti i rappresentanti, eletti dai cittadini a rappresentarli, potessero partecipare al processo decisionale per trovare, insieme, risorse e ridurre spese in nome di quel pareggio sempre più difficile da ottenere per i tartassati enti locali. Grazie al federalismo all'incontrario, per il quale dobbiamo ringraziare le armate leghiste dei passati decenni, i Comuni oggi sono diventati gli esattori dello Stato e per sopravvivere devono tosare per benino i propri cittadini contribuenti. Senza che, in questo processo di finto decentramento, si sia provato ad inserire parametri perequativi nella fiscalità locale perchè forse Trento non è uguale a Gioia Tauro.