Mentre la posizione dei consiglieri di minoranza potrebbe apparire più scontata, anche dai banchi della maggioranza sono arrivati segnali di attenzione che andranno affrontati nel prossimo bilancio che tra qualche mese, visto l’assurdo ritardo di quello appena licenziato, si andrà a elaborare.
Fatte queste premesse il dato politico che è emerso con chiarezza dalla minoranza è il giudizio fortemente negativo ad un bilancio che aumenta, in certi casi in maniera abnorme, tariffe, tasse, imposte, sanzioni stradali e cioè quelle che in linguaggio tecnico si chiamano “entrate tributarie e extratributarie”. Si tratta cioè di voci di entrata che toccano direttamente le tasche dei cittadini.
Il parere del gruppo di Viviamo Ivrea, condiviso peraltro da tutta la minoranza, è che oggi non sia più possibile aumentare di un solo euro l’imposizione fiscale. Al di là delle polemiche e della demagogia, l’impressione è che i cittadini non sappiano ancora cosa li aspetti, con precisione, quest’autunno. Anche perché grazie ad un governo che più che del “fare” potremmo definire dello “spostare” non sappiamo ancora nulla su aumento dell’IVA, abolizione IMU prima casa, ecc.
Ciò che è sicuro è che la TARSU sarà una stangata, l’IMU altrettanto e se a queste due fronti principali aggiungiamo tassa sulla pubblicità, refezione scolastica, servizi pubblici, addizionale regionale e qualche altra chicca di fine estate tutto ci fa pensare che sarà un salasso.
Un elemento che lascia perplessi, e che è uscito con chiarezza nel Consiglio comunale, è che lo staff che ha redatto il bilancio è lo stesso che lo ha fatto negli ultimi cinque anni ed allora viene da chiedersi com’è che in campagna elettorale si promettevano sgravi alle imprese, riduzione della imposte alle famiglie, investimenti sulla cultura e sul turismo ed oggi viene approvato un bilancio che dice esattamente il contrario. Spesa corrente invariata, spesa per investimenti ridotta drasticamente.
Tanto per fare un esempio ho fatto notare, nel mio intervento in aula, come a fronte di una promessa di rilancio del turismo, con conseguenti ingenti investimenti, sia stato finanziato questo importante, a nostro avviso, servizio, con ben 700 euro. Non 700.000, avete letto bene, ma 700 euro. Siamo curiosi di sapere come riuscirà l’assessore Salvetti a dare vita a politiche di rilancio e di sviluppo dell’attività turistica eporediese quando quei fondi forse non basteranno a pagare le telefonate.
Lo abbiamo già detto e non ci stanchiamo di ripeterlo. Il mondo è cambiato e sta cambiando velocemente e la politica si dovrà adeguare senza indugi altrimenti sarà il disastro. Non è più tempo di poltrone, privilegi, pensioni e/o stipendi d’oro, correnti e veti di partito, è giunta l’ora di tirare una bella riga e impegnare tutte le nostre forze per ridurre le disuguaglianze ormai diventate insopportabili.