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Martedì, 04 Aprile 2023 16:30

Responsabilità istituzionale cercasi

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Nel penultimo Consiglio Comunale tutte le forze di minoranza hanno presentato una mozione nella quale chiedevano che la Giunta non assumesse deliberazioni su temi importanti, dei quali si discute da tempo, trovandoci ormai pienamente immersi nella campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative che si svolgeranno il 14 e il 15 maggio.
Anche se una Giunta rimane attiva e operativa fino al giorno prima della fine del mandato è implicito e quanto meno opportuno che si occupi di ordinaria amministrazione, e non certo di deliberare su progetti e/o iniziative che si trascinano da mesi e mesi e che hanno iter procedurali complessi.
La mozione citata era infatti intitolata “fairplay istituzionale” e chiedeva di soprassedere principalmente su tre temi che hanno tenuto banco negli anni scorsi: il bando di progettazione della Biblioteca, il bando per l’affidamento dei locali del Movicentro e l’approvazione della Variante Generale del Piano Regolatore.
Su quest’ultimo vorremmo spendere qualche considerazione ulteriore, vista l’importanza del documento e tenuto conto del fatto che l’incarico per la sua elaborazione risale addirittura al 2017. È risaputo che un Piano Regolatore è lo strumento politico per eccellenza, trattandosi della pianificazione della città almeno per i prossimi dieci anni: la sua approvazione dovrebbe derivare da un processo pubblico, trasparente e partecipativo con la cittadinanza e con i portatori di interesse e per fare questo, tutto serve meno che la fretta.
L’attuale Amministrazione, che in 5 anni non è riuscita a concludere l’iter procedurale, ora spinge per approvare con un solo passaggio in Giunta il progetto definitivo che dovrà poi passare al vaglio della Conferenza di copianificazione, ma senza possibilità di modifica. Per arrivare a questa delibera servirà però rispondere alle “osservazioni” dei cittadini a seguito dell’approvazione da poco avvenuta, per mano della sola maggioranza, del progetto preliminare. Per i non addetti ai lavori specifichiamo che le osservazioni sono delle segnalazioni che i cittadini, o i portatori di interesse pubblico, fanno per evidenziare elementi critici o discutibili, nell’interesse collettivo.
Alle osservazioni pervenute gli uffici dovranno rispondere, accogliendole o negandole. Il problema da noi posto è che questo processo sconta dei margini di discrezionalità non indifferenti, andando a toccare interessi privati che in fase di campagna elettorale sarebbe meglio “congelare”, per non dare adito a cattivi pensieri.
In risposta alla mozione di cui sopra, che è stata bocciata dalla maggioranza, l’assessore all’urbanistica dice che non ci sarebbero stati conflitti di interesse visto che, finito il mandato, non si sarebbe più ricandidato. Ma abbiamo appreso da poco dai media che invece farà parte, legittimamente, della competizione elettorale. A questo punto ribadiamo con ancora più forza di lasciare questo compito alla nuova Amministrazione che si andrà a insediare.
L’utilizzo improprio del ruolo istituzionale dell’attuale maggioranza e di alcuni assessori sta toccando livelli mai visti. È tutto un “tagliare nastri”, addirittura su cose non fatte, e una propaganda continua a scapito di un’attività formale che comunque bisognerebbe portare a termine con responsabilità istituzionale. Nella discussione sul Bilancio 2023, affrontata nell’ultimo Consiglio Comunale del 28 marzo, di numeri sulle entrate e sulle uscite l’assessora al bilancio non ne ha parlato nel dettaglio, proiettando invece una sequenza di slide sui progetti candidati al PNRR, per una cifra che ruota intorno ai 23 milioni di euro (ipotetici), senza però evidenziare che nessuno di questi è già stato ultimato, alcuni non sono stati appaltati, altri nemmeno progettati e sappiamo che le tempistiche imposte dall’Europa sono piuttosto stringenti.
Nella discussione in Consiglio Comunale la minoranza, compatta, ha rimarcato di come la città di Ivrea non sia strutturata per poter gestire opere pubbliche per tali cifre tanto che, in maniera superficiale, la Giunta ha deciso di affidare la gestione delle gare d’appalto alla Provincia di Biella, depauperando ulteriormente gli uffici comunali. E non basta pensare di affidarsi all’esterno per progettazioni, gestione e realizzazione delle opere perché, come si sta vedendo a livello nazionale, non ci sono professionisti, imprese, tecnici sufficienti per poter gestire questa mole di lavoro.
Tutta questa “carne al fuoco”, in alcuni casi costituita da progetti non prioritari per la città, avrà un duplice effetto perverso: legare mani e piedi alla prossima amministrazione, che dovrà fare i salti mortali per portare a compimento progetti sui quali molto probabilmente non avrebbe puntato, e ridurre drasticamente la possibilità di intervento sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie del patrimonio immobiliare comunale, che è invece la vera priorità di molte amministrazioni pubbliche.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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