Dopo una trentina d’anni dalle prime proposte finalizzate ad istituire un’area naturalistica, formalmente riconosciuta, che comprendesse i 5 laghi morenici dell’eporediese, forse è arrivato il momento giusto perché ciò avvenga. L’iter intrapreso decenni fa si era a un certo punto interrotto per il disinteresse delle amministrazioni dell’epoca per venire poi ripreso nel 2016 dal Comune di Chiaverano al quale va dato il merito di aver creduto nella possibilità di portare a compimento un’idea caldeggiata non solo dalle associazioni ambientaliste, ma dai molti cittadini che riconoscono la valenza naturalistica e paesaggistica del territorio interessato.
Sabato tredici ottobre si è svolta la nona edizione del Morenic Trail, una corsa che si snoda lungo la cresta dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea per 119 km con partenza da Andrate e arrivo a Brosso con un dislivello totale positivo di 2540 metri.
Al di là della valenza sportiva di questa competizione, ormai diventata internazionale e conosciuta in tutto il mondo, è interessante fare qualche considerazione sulle potenzialità, materiali e immateriali, che eventi come questo potrebbero esprimere sul territorio nel quale viviamo. A fare da contraltare ci sono però una serie di criticità, più che altro legate ad anacronistiche abitudini e sterili campanilismi, che in un prossimo futuro bisognerà affrontare con decisione e coraggio.
Un territorio fortemente segnato dal ridimensionamento industriale causato dalla fine della Olivetti e che fatica a ritrovare una sua identità capace di andare oltre, metaforicamente parlando, alla macchina da scrivere che tanto ha voluto dire per le generazioni che ci hanno preceduto.
In tempi di crisi si dovrebbero ridurre consumi e spese ed invece ad Ivrea sta accadendo un fenomeno singolare: scompaiono enti, istituzioni, servizi pubblici.
Volendo citarne qualcuno: l’Agenzia delle Entrate si trasferirà, fino a data da destinarsi, a Ciriè. Motivo del trasloco: l’amianto. E se ne accorgono solo ora? Ricordiamo che si tratta di edifici olivettiani parzialmente ristrutturati prima di essere utilizzati come uffici. Allora l’amianto non c’era?
Qualche anno fa abbiamo perso, in cinica sequenza, i corsi universitari del Politecnico, di Scienze Politiche e di Scienze della Comunicazione. Ha parzialmente fermato l’emorragia l’insediamento di un corso di laurea triennale in Scienze infiermeristiche anche grazie ad un ente creato appositamente per studiare nuovi possibili insediamenti universitari, master, corsi specialistici, ecc.: l’Associazione per gli insediamenti universitari. Ora dopo cinque anni di sostanziale inattività i responsabili di tale inerzia ne chiedono la chiusura.
Il bilancio della nuova Amministrazione della Città di Ivrea è stato approvato con i soli voti della maggioranza, 5 voti contrari della minoranza e l’abbandono dell’aula da parte del consigliere Gilardini. Contando che il bilancio è un atto che arriva in Consiglio blindato, in quanto non emendabile in quella sede, la discussione è stata intensa e lunga tanto che l’assise, iniziata alle 19, è terminata alle due meno un quarto.
Voglio leggere questo, e mi farebbe piacere lo facessero anche il Sindaco e la giunta, come il segnale che i consiglieri si sono documentati, hanno elaborato dati e tabelle, hanno studiato le carte e si sono espressi con convinzione nel corso del dibattito. Non sono andati lì a fare numero.