Sì, proprio la Politica, ma quella con la P maiuscola. Da anni, decenni, è in corso un attacco da parte dei potentati economici mondiali alla gestione democratica della società globale contemporanea. Un’economia finanziarizzata e iniqua ha preso il sopravvento sulla politica e sulla partecipazione popolare alle decisioni che riguardano la vita di noi tutti.
Fin dall’inizio dell’isolamento casalingo imposto dalla pandemia in molti abbiamo pensato e scritto che questa avrebbe potuto essere una buona occasione, forse l’ultima, per rivedere comportamenti e stili di vita per invertire la rotta di una società iper-consumista fondata sul denaro e sul profitto.
Nel weekend appena trascorso ci sono stati ad Ivrea due eventi molto interessanti che dal nostro punto di vista dovrebbero venire attentamente considerati dalla politica in quanto portatori di idee innovative e proiettate al futuro. Proprio ciò che manca in genere all’amministrazione pubblica italiana e in particolar modo ad Ivrea dove l’ultima opera pubblica, realizzata a cavallo delle elezioni, anziché risolvere i problemi pre-esistenti, ne ha creati di nuovi.
Venerdi mattina al Teatro Giacosa si è svolta l’Assemblea Generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene. Nello splendido scenario del teatro cittadino i relatori internazionali e nazionali, con un importante spazio anche per alcune esperienze locali, hanno raccontato ai presenti la loro esperienza riguardo questo percorso turistico relativamente recente, ma non solo. Si tratta infatti della riproposizione di un pellegrinaggio. Nel caso specifico quello del Vescovo Sigerico che in un suo viaggio di rientro da Roma verso Canterbury, nell’anno 990, annotò dettagliatamente tutto il percorso suddividendolo in 79 tappe. Questa idea nata nel 1987 è stata riconosciuta nel 1994 dal Consiglio d’Europa che lo ha dichiarato “ Itinerario Culturale Europeo” analogamente al Cammino di Santiago de Compostela in Spagna.