L’impressione, che abbiamo già esplicitato mesi fa senza venire peraltro smentiti dai fatti, è che non siano per nulla chiari i ruoli degli attori in campo, che questa maggioranza sia chiaramente eterodiretta e, in quanto tale, priva di autonomia decisionale e di indirizzo. Non esistono una visione, politiche pubbliche per la città futura e lo spettacolo offerto in Consiglio Comunale è sempre più deprimente. Lo schema è sempre il solito con gli interventi delle forze di minoranza che esplicitano la loro posizione sui vari temi argomentando e cercando di dare vita ad un dibattito costruttivo e utile a migliorare i vari provvedimenti, o atti deliberativi, mentre dai banchi della maggioranza non viene proferita parola se non per manifestare qualche scarna dichiarazione di voto già presa in precedenza su ordine di altri. Di certo non aiuta l’incomprensibile ostinazione a convocare consigli comunali in video chat così che il confronto “pubblico vero e reale”, sale della politica, non esiste. Si assiste quindi a scenette incommentabili con la lettura di “pizzini” da parte di consiglieri di maggioranza chiaramente impreparati sul tema oggetto di discussione che sviliscono il senso stesso del dibattito pubblico tra i rappresentanti eletti dai cittadini.
Lo stesso Sindaco nell’ultimo Consiglio Comunale, da noi interpellato sulla questione della bocciatura, in seno all’Assemblea dei Sindaci dell’ATO, della costituzione di una Società Consortile di diritto pubblico al posto della Società per azioni di diritto privato SMAT si è limitato a leggere uno scarno e poco comprensibile testo tramite il quale si è limitato a dire che non ha partecipato alla votazione e che il delegato, sconosciuto, ha espresso un voto contrario non si bene in nome di chi. Molti ricorderanno lo storico referendum del 2011 per la ri-pubblicizzazione dell’acqua che aveva visto una partecipazione di votanti pari al 57% con una vittoria schiacciante del sì pari al 95%. Come troppo spesso accade in Italia, indipendentemente dalla maggioranza di turno al Governo, il volere dei cittadini viene calpestato e dieci anni dopo questo storico risultato i poteri forti privati e i torbidi interessi che ruotano intorno al tema dell’acqua sono riusciti ad affossare anche questa richiesta corale e inequivocabile dei cittadini italiani.
Il Sindaco però non ha spiegato, o per lo meno è stato molto evasivo, perché questa questione, chiaramente di interesse generale, non sia stata oggetto di dibattito se non in Consiglio Comunale almeno nella Conferenza dei Capigruppo o in una Commissione Consiliare. Questa gestione “padronale” del potere non è certo un bel segnale soprattutto da parte di chi prometteva un cambiamento che finora si è solo limitato a spostare il centro decisionale da un partito politico, prima, ai voleri di soggetti esterni all’Amministrazione ora.
Alla solita variazione di bilancio, presentata sempre all’ultimo minuto e senza alcuna condivisione, si è aggiunta l’approvazione, unica nota positiva, del Dossier di candidatura alla Regione del Parco dei 5 Laghi di Ivrea da noi fortemente voluto fin dalla precedente legislatura. Proprio su questo tema abbiamo assistito a un’incomprensibile decisione della maggioranza che lascerà sicuramente il segno nei futuri rapporti, già incrinati da tempo, con tutte le forze di minoranza. Sulla questione Parco, proprio alla luce dell’impegno profuso anche dalle forze di minoranza per il raggiungimento di questo importante obiettivo sono state presentate due mozioni. Una di queste chiedeva, senza alcuna nota polemica (l’unica frase che poteva dare adito a fraintendimenti è stata cancellata dagli stessi proponenti) di chiedere alla Città Metropolitana e agli altri Comuni aderenti di allargare il Gruppo di Lavoro a un componente di minoranza per dare una mano al percorso che ci porterà, speriamo, al riconoscimento regionale dell’agognato Parco dei 5 Laghi. Questa richiesta è nata dall’evidente mancanza di comunicazione tra il Gruppo di Lavoro e il Consiglio Comunale tanto che il Dossier di Candidatura è arrivato sul Tavolo della Commissione Assetto del Territorio, e quindi dei consiglieri, bello e confezionato senza alcuna possibilità di modifica. Si tratta di un’evidenza oggettiva e inconfutabile, ma la maggioranza, incredibilmente dal nostro punto di vista, e senza motivazione alcuna, come sempre, invece di ringraziare per la disponibilità a “dare una mano”, ha visto bene di affossare la richiesta con il chiaro intento di non volere ingerenze in un processo che dovrebbe invece essere il più democratico e aperto possibile.
Tornando alle questioni inerenti il dibattito consiliare spesso, troppo spesso, si inseriscono nel dibattito gli assessori raggirando, in maniera assolutamente irrituale, le regole di funzionamento del Consiglio Comunale che sta diventando sempre più un batti e ribatti tra minoranza ed esecutivo. Giova ricordare che gli Assessori fanno Parte della Giunta, che è un organo esecutivo, mentre non fanno parte del Consiglio Comunale e dovrebbero intervenire solo per presentare eventuali delibere o rispondere alle domande dei consiglieri.
Purtroppo consiglio dopo consiglio, invece di fare ammenda e correggere il tiro, una maggioranza incoerente e senza un minimo sindacale di programma politico per la città si appiattisce sempre più a una serie di soggetti esterni all’Amministrazione che dettano la linea senza trovare alcuna resistenza da parte dei consiglieri di maggioranza eletti. E questa non è certo una bella prospettiva per il prosieguo del mandato.