Le ultime notizie ci dicono peraltro che il Piemonte rientrerà in zona arancione per cui dovremo ricominciare a convivere con ulteriori restrizioni. E’ proprio in una fase come questa, dove le certezze sono sempre meno, che sarebbe molto utile avere un punto di riferimento comunale che possa aiutare soprattutto le persone più fragili che, spesso, non sono dotate di connessione internet o comunque non hanno l’attrezzatura informatica e le competenze necessarie per tenersi aggiornati via web.
Tornando al Consiglio Comunale alla fine è stato convocato, in videoconferenza, per mercoledi 3 marzo ed avrà all’ordine del giorno solamente interpellanze e mozioni. Per l’ennesima volta la nostra richiesta di poterlo svolgere in presenza, come fa ormai la gran parte dei Comuni, è stata respinta evidenziando nuovamente che non c’è nessun interesse da parte della maggioranza a trovare una soluzione. Ammesso e non concesso che non sia possibile svolgerlo, in tutta sicurezza, nell’attuale sala consiliare in Municipio si potrebbe tranquillamente trovare una sede alternativa come ad esempio il Polo Universitario all’Officina H, di proprietà del Comune, dotato di aule capienti e di tutta l’attrezzatura tecnologica necessaria.
Tornando ai contenuti che saranno oggetto di dibattito troveremo una mozione dell’intera minoranza con una proposta chiara per risolvere velocemente e senza dispendio di soldi pubblici la questione del Movicentro.
Dopo tante parole e promesse non mantenute, che partono già dalla precedente Amministrazione, reintrodurremo il tema delle barriere architettoniche perché una società non si può dire realmente civile se non è in grado di garantire pari diritti a tutte le sue componenti comprese le persone diversamente abili o temporaneamente costrette a deambulare su una sedia a ruote.
Dopo reiterate richieste e sollecitazioni qualche mese fa è stata portata, dagli uffici comunali, nella Commissione del Territorio un’idea progettuale che individuava una sorta di percorso, tutto interno al centro cittadino, in grado di collegare gli uffici pubblici della città. L’idea è stata apprezzata dai presenti, ma sono state evidenziate la opportunità di estenderne la portata all’intera città, quartieri periferici e frazioni comprese, e la necessità di procedere in tempi rapidi ad una seconda fase di progettazione di dettaglio. La mozione presentata richiede proprio questo all’esecutivo chiedendo anche di individuare alcuni interventi da realizzare già nel corso del 2021 disponendo nel redigendo bilancio le risorse necessarie che non dovranno essere troppo esigue. A titolo di esempio abbiamo individuato come prioritaria la sistemazione della parte interna di Via S.Lorenzo dove in alcuni tratti, pur essendo una zona densamente abitata, non esistono marciapiedi e nemmeno spazi sicuri destinati ai pedoni che devono zigzagare tra le auto parcheggiate sui bordi della stretta strada. Situazione critica per i pedoni in genere e di estrema pericolosità per i portatori di handicap. Un altro punto critico, sempre nella stessa zona, è la pista ciclabile a raso di Via De Gasperi spesso occupata da auto e comunque non protetta dal lato strada.
La poca sensibilità della maggioranza su questo tema l’abbiamo evidenziata con una interpellanza che chiede a Sindaco e Assessore di riferimento come sia possibile che i recenti lavori di sistemazione della strada di collegamento mancante nell’area ex Montefibre di fianco al Liceo Gramsci non rispettino le più normali regole per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Stiamo parlando di lavori in convenzione che una volta ultimati avrebbero dovuto passare in capo al Comune ed è inaccettabile che in un’opera pubblica non vengano rispettate regole basilari che si devono necessariamente rispettare anche negli interventi privati. Mancanza di scivoli, cartelli stradali e pali dell’illuminazione collocati all’interno del marciapiede impedendo il passaggio a una sedia a ruote sono lì in bella vista e pure nelle vicinanze di una scuola dando un pessimo esempio di mancato rispetto delle regole.
Nell’interpellanza si chiede anche conto del fatto che in quell’area avrebbero dovuto venire costruite, entro la data di scadenza della convenzione (2016), piste ciclabili e pedonali, un parco e un’area verde attrezzata, ma questa è un’altra storia …