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Martedì, 26 Ottobre 2021 15:40

Riapriamo la Biblioteca, riattiviamo la Cultura

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Sono state presentate e discusse nel Consiglio Comunale di lunedi 25 ottobre ben due interpellanze sulla Biblioteca civica da parte di gruppi di minoranza tra cui Viviamo Ivrea.

 

Quando questo articolo è stato scritto il Consiglio non si era ancora svolto, mentre viene pubblicato solo oggi e cioè il giorno dopo la riunione del parlamentino eporediese. E’ importante specificare questa scansione temporale perché ciò che emergerà dal dibattito potrebbe, almeno in parte, dare qualche risposta alle molte questioni irrisolte che ancora aleggiano sulla sorte della Biblioteca. Parliamo di una struttura che è sempre stata un fiore all’occhiello della nostra città e che fa da capofila del Sistema Bibliotecario del Canavese; organizzazione che vede la partecipazione di ben 75 biblioteche pubbliche che interessano una popolazione di circa 200.000 abitanti. Nella gestione pre-covid si registravano circa 75.000 prestiti all’anno con un’offerta di oltre 190.000 documenti non solo cartacei, ma anche digitali. I locali di piazza Ottinetti vedevano la presenza di molte persone con un cospicuo numero di giovani.

Le due interpellanze presentate seguono tutta una serie di altre interrogazioni e mozioni presentate negli ultimi anni alle quali le amministrazioni che si sono succedute non hanno però saputo dare delle risposte concrete.

In prima battuta si chiede all’Assessore competente quale sia il motivo per cui la Biblioteca eporediese sia ancora chiusa mentre dal giugno 2021 il Piemonte è tornato in zona bianca e da agosto i luoghi di cultura hanno potuto riaprire.

Le vicende che accompagnano la nostra Biblioteca appaiono paradossali se si pensa che la città di Ivrea è stata destinataria di un lascito milionario, quello della benemerita Sig.a Lucia Guelpa, la quale chiedeva di utilizzare parte dei fondi donati proprio per la sistemazione e riqualificazione della stessa. Purtroppo su questo fronte le precedenti amministrazioni di centro sinistra prima ed ora quelle di centro destra non hanno saputo o voluto mettere al centro dei propri programmi quanto richiesto dalla Sig. Guelpa che, va ricordato, fu anch’essa una bibliotecaria.

Un’altra questione incredibile che si trascina da tempo, troppo tempo, è quella della mancanza del Certificato di Prevenzione Incendi che, come si può ben immaginare per un luogo dove la carta di certo non manca, è un documento essenziale per garantire la sicurezza dei dipendenti e dei fruitori. Ogni volta che abbiamo chiesto ragguagli abbiamo sempre ottenuto vaghe promesse, ma ad oggi non sappiamo se e quali lavori siano stati eseguiti e quando presumibilmente finiranno.

Tornando al lascito milionario va evidenziato che l’ingente patrimonio si sta assottigliando anno dopo anno perché utilizzato per coprire buona parte delle spese correnti del museo civico e della biblioteca stessa e per finanziare una bella sommetta per contributi alle associazioni culturali della città tramite l’assessorato alla cultura.

E dire che dopo un paio di nomine di presidenti della Fondazione Guelpa avventate e non rispondenti alle necessità della città era stato nominato quale Presidente il dott. Battegazzorre con il quale i consiglieri erano entrati, maggioranza e minoranza, in sintonia grazie alla sua disponibilità a rispondere, con argomentazioni convincenti, alle molteplici domande poste. Il periodo in cui ha presieduto la Fondazione lo ha utilizzato per inquadrare il problema cercando nel contempo delle soluzioni condivise con i consiglieri comunali. Dopo aver evidenziato alcune criticità e chiesto alla maggioranza di governo di prendere delle decisioni, possibilmente condivise con l’intero Consiglio Comunale, sul futuro della Fondazione e senza ottenere rispose concrete ha rassegnato le dimissioni, ufficialmente per problemi personali. Fatto sta che dopo mesi ad oggi non è stato ancora trovato un nuovo Presidente e la storia infinita della Biblioteca di Ivrea aspetta tristemente di poter vedere all’orizzonte una soluzione positiva che porti alla realizzazione di una nuova struttura integrata con il resto degli edifici, in parte fatiscenti (ex Cena), di proprietà comunale presenti nell’area di piazza Ottinetti.

Purtroppo le vicende che circondano la Biblioteca civica dimostrano una volta in più l’incapacità o l’assenza di volontà delle amministrazioni succedutesi nel tempo di trovare una soluzione alla questione. Questo per la mancanza di pianificazione e programmazione che da tempo denunciamo e che purtroppo si rivela mese dopo mese, anno dopo anno, una triste realtà dalla quale pare proprio che la politica cittadina non riesca ad uscire.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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