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Lunedì, 09 Maggio 2022 14:06

Bla bla bla

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La situazione in città da parecchio tempo è talmente fluida che diventa difficile stare dietro alle molteplici criticità che quotidianamente si aggiungono ai tanti problemi già esistenti. Sono passati quattro anni dall’inizio del mandato amministrativo e sentire ancora oggi alcuni componenti di maggioranza, privi di argomentazioni serie, giustificare ogni problema attribuendone la colpa “a chi c’era prima” ci pare un esercizio sterile e quanto mai inopportuno giunti ad un solo anno dalle prossime elezioni.

 

Nella passata campagna elettorale siamo stati i primi sostenitori della necessità di un cambiamento nel modo di amministrare la città esplicitando senza remore che chiunque avesse preso in mano le redini della città avrebbe dovuto accollarsi un’eredità piuttosto pesante. Dicevamo questo perché prima di fare le solite mirabolanti promesse elettorali tutti i gruppi politici avrebbero dovuto partire dallo status quo per valutare, in maniera responsabile, le reali possibilità di manovra e di investimento, ma il nostro messaggio è evidentemente caduto nel vuoto.

Alla nuova eterogenea Amministrazione abbiamo inizialmente lasciato un bel po’ di tempo per capire il funzionamento della macchina comunale anche se fin da subito abbiamo notato la più totale assenza di una visione futura di città per ottenere la quale si sarebbero dovute attivare politiche pubbliche lungimiranti, adeguate al contesto, chiare e trasparenti. Invece finora si è navigato a vista rincorrendo le emergenze cercando di tamponare le innumerevoli falle che l’assenza di programmazione e organizzazione ha inesorabilmente aperto trasformando, ad esempio, la manutenzione ordinaria in straordinaria così da dover impegnare risorse sempre più cospicue drenando risorse dagli investimenti.

Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato portato in discussione il Conto Consuntivo 2021 approvato con i soli voti della maggioranza. Tale documento contabile è, di fatto, una fotografia della situazione alla fine dell’anno precedente che andrebbe comparata con quando previsto nel bilancio preventivo dello stesso anno.

L’analisi del consuntivo potrebbe essere un’importante occasione per il Consiglio Comunale per fare il punto della situazione e valutare l’efficacia dell’azione della Giunta e del Sindaco che la presiede, compito peraltro previsto dalla Testo Unico degli Enti Locali. Come al solito invece non c’è stato alcun dibattito e ai puntuali interventi di tutti i gruppi di minoranza si è contrapposto il silenzio della maggioranza spezzato solamente dall’intervento di alcuni assessori che però, come noto, non ricoprono un ruolo “politico”, ma esecutivo e quindi si dovrebbero limitare a dare risposte “tecniche”.

Seguendo un consolidato cliché peraltro gli assessori si limitano solitamente a leggere ridondanti relazioni degli uffici snocciolando numeri e presunte attività svolte che però alla fine non risultano, nella maggior parte dei casi, essere state ultimate nel corso dell’anno e procrastinate agli anni successivi.

Volendo fare un lavoro serio ed utile alla città basterebbe dare vita in tutta trasparenza ad una comparazione tra quanto messo a bilancio e quanto realizzato. In questo modo si potrebbe dare vita ad un dibattito serio e responsabile in grado di migliorare l’azione di governo nel solo interesse della città e non dei gruppi politici di appartenenza o di qualche intraprendente, spesso troppo, privato.

Un ritornello che torna spesso nei discorsi degli assessori è poi quello dei bandi che dovrebbero, meglio usare il condizionale, portare consistenti risorse nelle casse del Comune. Ovviamente se questo accadrà saremo tutti felici e contenti, ma fino a quando le opere o le attività finanziate non saranno ultimate e i soldi incassati non si può certo cantare vittoria.

E così al lungo elenco di cose fatte, o per meglio dire in procinto di farsi, si contrappongono le innumerevoli istanze aperte da tempo, alcune delle quali si trascinano addirittura dalle amministrazioni precedenti. Alcune di queste poi si portano appresso delle responsabilità non indifferenti alle quali nessuno pare interessarsi.

Tanto per fare un esempio ricordiamo per l’ennesima volta la questione da noi sollevata anni fa della mancanza del Certificato Prevenzione Incendi (C.P.I.) della Biblioteca Civica che è un documento obbligatorio importante per la sicurezza, a maggior ragione in un luogo pieno di carta e frequentato da un cospicuo numero di persone. Per anni non si è fatto nulla, poi con l’insediamento della nuova Giunta si è cominciato a dire che erano stati stanziati i soldi ed affidati gli incarichi fatto sta che siamo a fine mandato, ma del CPI non c’è ancora traccia.

Stesso discorso, che si trascina anche questo da anni, ma è venuto alla luce solo recentemente, è quello della mancanza del collaudo del sovrappasso che dal Movicentro porta alla Stazione. Struttura peraltro frequentata quotidianamente da centinaia e centinaia di persone e con decine di treni che transitano giusto sotto. Abbiamo più volte segnalato la questione anche in Commissione, ma per ora, a parte parole e promesse, nulla è successo. Siamo sempre in attesa, a detta della Giunta, di una relazione dell’incaricato collaudatore che possa dissipare le nebbie dicendoci formalmente se quella struttura è sicura, realizzata e collaudata secondo la normativa o meno.

Parlando di strutture pubbliche non possiamo dimenticare la pantomima sulla proprietà del Movicentro che si trascina da anni in attesa di una fantomatica perizia che dovrebbe sbloccare l’impasse, ovviamente con i costi a carico della collettività, nonostante negli anni tutte le spese di gestione e di manutenzione dello stabile le abbia sostenute la città di Ivrea e di RFI, che oggi fa la voce grossa, non si è mai vista l’ombra.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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