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Martedì, 14 Marzo 2023 16:26

Colpi di coda

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Da molti mesi stiamo assistendo a una disgregazione sistematica della maggioranza che governa la città da quelle elezioni del 2018 tramite le quali gli elettori chiesero a gran voce un cambiamento di rotta nel modo di amministrare una città ferma, ingessata, invecchiata, incapace di andare oltre la fine dell’epopea olivettiana per proporre alle nuove generazioni una speranza di futuro.
Di cambiamenti basati su politiche pubbliche innovative e partecipate, così come promesso a piene mani in campagna elettorale, non se ne sono visti e dove qualcosa è stato modificato lo è stato in peggio. Dopo una campagna elettorale basata su slogan e promesse improponibili (qualcuno ricorderà il fantomatico Palazzetto dello Sport), nei primi anni di governo, non avendo la benché minima conoscenza dei problemi della città, la Giunta ha tentato maldestramente di porre in essere qualcuna delle proposte scopiazzate dai programmi delle altre forze politiche finite in minoranza.
Salvo i primi mesi di mandato nei quali non sapevano letteralmente da che parte cominciare, e allora chiedevano consigli e qualche dritta, nel resto della consiliatura gli assessori, inizialmente supportati dalla maggioranza, hanno eretto un muro di incomunicabilità impostando il loro mandato in maniera personalistica curando il proprio orticello spesso senza avvisare nemmeno il Sindaco. Primo cittadino che spesso è parso vincolato da scelte che probabilmente non condivideva, ma che gli venivano imposte dai partiti che l’avevano candidato.
Ovviamente una situazione di questo tipo non può reggere a lungo e il Covid-19, con la lunga interruzione e sospensione della normale attività amministrativa, ha aiutato una maggioranza divisa su tutto a tirare a campare. Dalla ripresa dei lavori in presenza si sono cominciate a rilevare le prima crepe con prese di posizione estemporanee di assessori e/o consiglieri che, su determinati temi, si smentivano tra di loro. Volendo esprimere un giudizio sulla compattezza della maggioranza va detto che almeno in un caso, anzi in due, è stata granitica affossando due mozioni da noi presentate insieme ai colleghi di minoranza, la seconda delle quali sollecitata dai ragazzi di Friday for Future. Mozioni approvate in migliaia di Comuni italiani ed esteri che chiedevano semplicemente di riconoscere il fenomeno del cambiamento
climatico impegnandosi ad agire di conseguenza mettendo in atto azioni responsabili basate sulla sostenibilità e sulla sobrietà. È curioso di come un fenomeno ormai sotto gli occhi di
tutti e riconosciuto come il più grande problema della nostra epoca sia stato addirittura negato dalla maggioranza eporediese in quanto, secondo il loro parere, non riconducibile a cause antropiche.
In un clima sempre più teso all’interno della stessa maggioranza e man mano che si avvicinava la data delle elezioni, fissate al 14 e 15 maggio, abbiamo più volte detto che sarebbe stato opportuno ponderare bene le scelte, per lo meno quelle di una certa rilevanza,
che la Giunta avrebbe deciso di definire in extremis dopo aver avuto cinque anni di tempo per tentare di risolvere qualche problema.
Nonostante aver noi ribadito più volte l’opportunità di un certo fair play istituzionale alcuni assessori hanno invece cominciato una frenetica attività propagandistica finalizzata ad una mera ricerca di consenso della peggior specie ed ecco apparire, in un orizzonte temporale ormai limitato e in piena campagna elettorale, decisioni equivoche, discutibili e di dubbia legittimità.
La sensazione molto forte è che accortisi di non essere riusciti a portare a compimento molte delle promesse fatte con troppa faciloneria stiano cercando di appuntarsi qualche medaglietta forzando però tempi e procedure che andrebbero maggiormente condivise con il Consiglio
Comunale e con i cittadini. Giusto per citarne alcune che poi avremo modo di sviscerare più nel dettaglio ci riferiamo:

 alla volontà di approvare la variante al PRG in Giunta, senza alcuna ulteriore condivisione rispondendo alle osservazioni dei portatori di interessi in pieno dibattito preelettorale;

 all’assegnazione di spazi di proprietà comunale, dopo averle cacciate con motivazioni capziose, ad una serie di associazioni, ma senza un criterio logico e una scala oggettiva di priorità. Addirittura in un caso specifico sfrattando l’Auser (Associazione nazionale per l’invecchiamento attivo) dalla sede storica nonostante l’importanza sociale da questa svolta, comprese le centinaia di trasporti di anziani per visite ed esami;

 sempre in tema di assegnazione di spazi andrà verificata l’operazione di ristrutturazione del Castellazzo visto che non siamo a conoscenza di alcun progetto e di nessuna procedura di gara ad evidenza pubblica né per la progettazione, né per l’esecuzione dei lavori;

 alla volontà di far partire il complesso bando per l’affidamento della progettazione della nuova Biblioteca senza il necessario approfondimento e dibattito pubblico sulle proposte appena presentate dall’Alta Scuola Politecnica sul Polo Culturale di Piazza Ottinetti;

 alla decisione, incomprensibile, di non contribuire alla realizzazione della 43° edizionedell’Open Jazz sostituendola con due spettacoli gratuiti, e piuttosto onerosi, in pienacampagna elettorale.

 ultima, ma solo per questioni cronologiche, la voce che circola, da appurare, sull’estremotentativo della Giunta, dopo tutto il tempo e denaro pubblico spesi dietro inutili perizie, diinterrompere il progetto socio-culturale ZAC sviluppatosi negli anni all’interno deglispazi del Movicentro.

Che l’attuale Amministrazione non fosse in grado di governare la città con lungimiranza, capacità progettuale, equità, gestione del presente e visione del futuro, l’hanno capito in molti da tempo, ma che nel pieno della campagna elettorale tentassero di mettere in atto, in zona Cesarini, alcuni “colpi di coda” piuttosto discutibili è operazione che si potevano responsabilmente risparmiare.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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