Il Consiglio del 30 ottobre rimarrà negli annali della città per almeno due motivi: il primo, limitato all’andamento di questo mandato amministrativo, è legato alla chiusura netta da parte di Sindaco, Giunta e maggioranza al dialogo e alla condivisione tanto sbandierati in campagna elettorale, ma clamorosamente disattesi nei fatti. Il secondo è invece destinato a rimanere nella storia del parlamentino eporediese come esempio negativo di svolgimento, a norma di legge, regolamento e prassi consolidate, del Consiglio Comunale. Crediamo infatti che non sia mai successo che in un Consiglio Comunale iniziato alle 19 e terminato all’1,30 di notte, con l’uscita dall’aula dell’intera minoranza, non ci sia stato un solo intervento da parte dei consiglieri di maggioranza, fatto salvo una brevissima parentesi di un paio di minuti, in sei ore e mezza di dibattito, da parte della capogruppo di Forza Ivrea.
Fin dalle prime battute si è capito che si voleva andare allo scontro e più passava il tempo più la discussione si esacerbava avvitandosi in un inusitato muro contro muro tra i gli assessori e i consiglieri di minoranza; dai banchi della maggioranza silenzio assoluto. Spiace dover rimarcare una gestione dell’aula troppo blanda da parte del sempre garbato, a volte fin troppo, Presidente del Consiglio al quale chiederemo l’immediato ripristino delle regole formali di svolgimento dell’assemblea.
L’impressione è che qualcuno non abbia ben presente quale dovrebbe essere il normale funzionamento della vita istituzionale di un Comune, a partire dai sui organi rappresentativi, e di quali siano i diritti dei consiglieri comunali eletti a rappresentare i cittadini. Regole e norme chiaramente definite dal Testo unico sugli Enti Locali, dallo Statuto della Città, dal Regolamento del Consiglio Comunale, dal Regolamento degli Istituti partecipativi, che invitiamo caldamente a leggere almeno da parte di chi ricopre delle cariche pubbliche.
Può essere utile in quest’ottica ricordare compiti e competenze almeno dei due più rilevanti organi rappresentativi: il Consiglio Comunale e la Giunta.
Il primo è “l'organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo … che partecipa alla definizione, all'adeguamento e alla verifica periodica dell'attuazione delle linee programmatiche da parte del Sindaco e dei singoli assessori”.
Anche se a qualcuno potrà non piacere spettano quindi chiaramente al Consiglio, e non certo alla Giunta o, peggio ancora, ad altri soggetti non eletti che agiscono nell’ombra, l’indirizzo e il controllo politico amministrativo. Giova inoltre ricordare che mentre il Sindaco fa parte del Consiglio Comunale gli assessori no.
La legge dice infatti che: “La giunta collabora con il Sindaco nel governo del Comune ed opera attraverso deliberazioni collegiali. … La Giunta compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo, che non siano riservati dalla legge al Consiglio e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento; collabora con il Sindaco nell'attuazione degli indirizzi generali del Consiglio; riferisce annualmente al Consiglio sulla propria attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso”.
Non per niente la Giunta viene anche definita “esecutivo” perché mentre il Consiglio Comunale è l’organo “politico” che determina gli indirizzi e ha competenza sui controlli la Giunta dovrebbe svolgere un ruolo di mero “attuatore degli indirizzi generali del Consiglio” pur potendo svolgere un’auspicata “attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso” invece di proporsi, come accaduto nell’assise del 30 ottobre, in un’arrogante posizione di sterile contrasto con la minoranza. Atteggiamento che non si era ancora manifestato con questa virulenza quando i nostri giudizi, sempre basati sui contenuti, erano stati di apprezzamento dell’operato di questo o di quell’assessore. C’è una certa differenza tra esprimere giudizi e agire in base a pregiudizi.
E’ bastato porre sul tavolo più che legittime critiche ad alcuni provvedimenti proposti per scatenare una reazione scomposta e assolutamente fuori luogo dai banchi dell’esecutivo poi sfociata, per eccesso di mancanza di rispetto, con l’uscita dall’aula dell’intera minoranza. E’ curioso notare come questo atteggiamento da parte degli assessori, unito al silenzio tombale dei consiglieri di maggioranza si sia palesato solamente negli ultimi tempi. Così come stride il fatto che il Sindaco, che è un bravo oratore e sa certamente parlare a braccio, ora si limiti nei suoi interventi a leggere dei testi chiaramente non di suo pugno, ma soprattutto scritti prima delle sedute in modo da evitare ogni possibile tentativo di chiarimento e sintesi tramite il dibattito in aula. Questa nuova linea non è certo finalizzata ad un dialogo costruttivo che potrebbe anche portare ad un reciproco e ragionevole mutamento delle posizioni così come abbiamo proposto anche nel Consiglio appena svoltosi, ma senza esito. Nelle prossime settimane si dovranno affrontare importanti argomenti di discussione, a partire dal Piano Regolatore, e vedremo quale atteggiamento verrà messo in campo dalle parti, certo è che quanto accaduto nello sconclusionato ultimo Consiglio Comunale non fa certo ben sperare.