Inutile dire che il cambiamento non c’è stato e abbiamo dovuto assistere, non certo passivamente, alle solite modalità di “fare politica” tipiche di partiti la cui preoccupazione principale sono le cariche e le poltrone invece di una buona amministrazione della città imperniata sul Bene Comune e sui fabbisogni reali della collettività e non sugli interessi di qualche sparuto potentato economico locale.
L’ultima notizia, appresa come sempre dai giornali anziché tramite i canali istituzionali, che avvalora quanto sopra evidenziato è l’ottenimento di un contributo di 3 milioni di euro, a valere sul famigerato PNRR, per l’ex asilo nido Olivetti che richiede la compartecipazione del Comune con fondi propri per circa 1,5 milioni e cioè la quasi totalità dei fondi che mediamente il Comune riesce a investire in un anno per le nuove opere pubbliche.
Questo contributo e relativo cofinanziamento seguono tutta una serie di opere candidate ad essere finanziate col PNRR con cifre che, se mai si riusciranno ad incassare, esauriranno gli investimenti per la città nei prossimi 5/10 anni. La domanda che sorge spontanea è: le opere candidate ad essere finanziate con il PNRR sono prioritarie rispetto ai bisogni della città?
Sia chiaro: l’arrivo di risorse è un’ottima cosa, ma ciò che preoccupa è come quei fondi verranno gestiti e dove verranno indirizzati. Sarebbe servito un piano strategico complessivo, un piano pluriennale degli investimenti serio, con le opere che si reputano necessarie nel prossimo futuro per poi valutare, con consapevolezza, quali di queste avrebbero potuto rientrare tra quelle finanziabili.
L’attuale Amministrazione ha preso invece un’altra strada che possiamo definire quella dei bandi, ma in modo esclusivo come metodo di scelta. Dopo aver istituito finalmente un “ufficio bandi”, operazione che sollecitavamo fin dalla precedente Amministrazione per cercare di reperire risorse economiche, hanno deciso di partecipare ad ogni bando tramite il quale si potesse sperare di avere un finanziamento, indipendentemente dall’opera e al di fuori di una scala di priorità in un quadro generale. Abbiamo pubblicamente fatto i complimenti per l’istituzione dell’ufficio, ma fin da subito abbiamo detto che non si può correre dietro a tutti i bandi pubblicati per finanziare magari opere non indispensabili alla città andando in tal modo a drenare risorse utili per mettere in cantiere opere che da anni se non decenni ci portiamo dietro come: la nuova biblioteca, la sala cupola nel centro La Serra, gli impianti sportivi a partire dalla piscina (non dovevano fare un palazzetto dello sport?), l’area mercatale, le piste ciclabili, l’ex bocciodromo di S.Bernardo e tutta una serie di altri lavori che ritornano solamente in auge durante le campagne elettorali, ma poi puntualmente finiscono nel dimenticatoio.
Abbiamo chiesto più volte un confronto, almeno con i consiglieri comunali se non, ancor meglio, aperto ai cittadini, consapevoli del fatto che si parla di opere durature e di una certa rilevanza che assorbiranno tutte le risorse disponibili nei prossimi anni rischiando di lasciare nel solito limbo opere che la città aspetta da anni come abbiamo visto sopra.
Con questo non esprimiamo un giudizio di merito sull’asilo nido per il quale fin da subito abbiamo chiesto che si facesse di tutto per poterlo riaprire con una gestione pubblica così come accadeva qualche tempo fa. Partiamo piuttosto da qui per evidenziare, per l’ennesima volta, che non c’era e non c’è nessuna pianificazione, nessuna visione complessiva della città nel prossimo futuro, nessuna organizzazione e coordinamento con l’ufficio tecnico comunale, ufficio che sta peraltro attraversando uno stato confusionale che non promette nulla di buono. I consiglieri non sanno quali siano le opere definitive per le quali è stato chiesto il finanziamento, quale sia lo stato della progettazione, dell’affidamento dei lavori e dell’erogazione dei fondi.
Ogni tanto spunta fuori qualche novità della quale non si è mai discusso in Consiglio, ma nemmeno in Commissione, e si continua a navigare a vista con il rischio che gli ingenti fondi del PNRR non vengano utilizzati al meglio facendo partire dei cantieri, magari non prioritari, in fretta e furia per poter dire che qualcosa nel quinquennio, in occasione dell’imminente campagna elettorale per le elezioni amministrative della prossima primavera, è stato fatto. Solite cose. La rotonda di piazza Balla e la pista ciclabile sul marciapiede di Corso M. D’Azeglio sono lì a ricordarcelo.