Tralasciamo il livello nazionale dove la discussione spesso diventa stucchevole a causa della strumentalità delle parti in causa che tentano continuamente di demolire quanto fatto dal governo di turno piuttosto che cercare di migliorarne le proposte tramite appositi passaggi nelle commissioni parlamentari oltre che alimentando il dibattito pubblico. Questo modo di interpretare la politica ci sta portando, e non solo in Italia, verso una crisi profonda della democrazia rappresentativa per il semplice motivo che la classe dirigente non rappresenta altro che sé stessa facendo da sponda a poche oligarchie economiche senza scrupoli che di fatto sono quelle che stanno decidendo le sorti del Pianeta. Parliamo a livello globale delle grandi multinazionali e a scendere di svariati potentati economici che in nome del profitto fine a sé stesso manipolano a proprio piacimento la politica. In Italia fenomeni come la corruzione, la concussione, il peculato, l’appropriazione indebita sono tutti tristemente conosciuti e ampiamente diffusi.
Su come superare questo scoglio prima che sia troppo tardi, i cambiamenti climatici si stanno ormai palesando con inequivocabile evidenza, il dibattito dura da tempo, ma di soluzioni per ora non se ne vedono all'orizzonte.
Il nostro convincimento è che una della possibili vie di uscita potrebbe essere l’ambito locale dove elaborare innovative politiche pubbliche basate sulle “buone pratiche” in parte da creare e in parte già messe in atto da una molteplicità di comuni virtuosi.
Una visione comunitaria del vivere quotidiano, dove l’interesse della collettività ha l’assoluta priorità, potrebbe aiutarci ad intraprendere una strada di efficaci iniziative dal basso basate su istanze concrete, oggettive, realistiche e tangibili. Se ci ragioniamo bene in fondo i problemi del nostro vicino di casa, dell’amico del quartiere dall’altra parte della città, della persona anziana e magari sola, del giovane che non vede un futuro qui da noi, sono anche i nostri e solo mettendo da parte interessi personali ed esclusivamente basati sul mero ritorno economico possiamo pensare di portare questa nostra società in declino fuori dalla palude dell’indifferenza.
Da anni Viviamo Ivrea si batte su questo fronte e purtroppo ci tocca riscontrare spesso che le abitudini, comprese le peggiori, faticano ad essere abbandonate per poter volgere lo sguardo ad un futuro che oggi appare sempre più grigio. Eppure di opportunità nella nostra città e nel territorio circostante ce ne sono molte, basti guardare alle emergenze naturalistiche, storiche, architettoniche, geomorfologiche, ma anche all'innovazione tecnologica, alla città industriale del XX secolo riconosciuta dall’Unesco, alle secolari tradizioni, agli eventi sportivi internazionali.
Ognuno di questi elementi identitari, se considerato nella giusta dimensione, potrebbe aprire un mondo di opportunità capace di indicare una strada di rinascita capace di migliorare il benessere e la qualità della vita di noi tutti.
Però per fare questo serve fare un salto in avanti proprio dal punto di vista dell’interpretazione della politica, della capacità di mediare tra interessi contrapposti, di una rinnovata sensibilità civica riscoprendo e rivalutando relazioni sociali e umane sempre più flebili ormai delegate ad un dibattito sui social media alienante e spesso fuorviante.
Questa è quindi la nostra ricetta capace di andare oltre alle sterili polemiche riguardo la capacità o meno di fare “opposizione” da parte delle forze politiche sedute in minoranza.
Alla luce di quanto sopra la nostra azione all’interno dell’attuale amministrazione, come lo è stata con quella precedente, è sì di critica, sempre motivata, ma anche di proposte soprattutto su quei temi che caratterizzano il nostro “progetto politico” che si può leggere sul nostro rinnovato sito internet. Non c’è infatti nessun motivo ragionevole per opporsi alle iniziative dell’attuale amministrazione se queste corrispondono a quanto avremmo pensato di proporre nel caso fosse toccato a noi di governare la città. Un esempio concreto di ciò è il nostro voto favorevole, con qualche riserva chiaramente esplicitata nel dibattito consiliare, al bilancio preventivo da poco approvato in quanto ha recepito praticamente tutte le istanze da noi portate avanti riguardo la necessità di investire decisamente sulla sicurezza e sulla messa a norma degli edifici pubblici a partire dalle scuole. Lasciando magari in stand-by alcune opere maggiori per dare vita ad una intensa fase progettuale e di analisi capace di guardare al medio termine consapevoli della scarsità di risorse che oggi accomuna gli enti locali grazie ai disastri macro-economici perpetrati dai governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi decenni creando l’enorme debito pubblico che ci caratterizza.
Un’altra nostra iniziativa propositiva che va nell'ottica della collaborazione (anche con i comuni circostanti) e del rilancio in chiave naturalistica del territorio è una mozione, approvata all'unanimità, sull'istituzione del Parco dei 5 Laghi che finalmente, dopo decenni di disinteresse oggi sembrerebbe aver ripreso la giusta strada per arrivare in fondo al percorso.
Chiudiamo ricordando che la semplicità e la sobrietà, necessariamente accompagnate dalla trasparenza dell’azione amministrativa, possono essere la chiave capace di risolvere problemi che di primo acchito sembrano essere troppo complessi e di difficile risoluzione. Serve quanto prima sradicare l’abitudine di affrontare i problemi aggiungendone degli altri invece di tentare molto più semplicemente di risolverli.