E’ già capitato più volte che il Sindaco finisse in minoranza in Consiglio Comunale con votazioni che smentivano clamorosamente il suo punto di vista senza che questo abbia determinato alcuna presa di posizione da parte sua.
Nel passare dei mesi i rapporti con i consiglieri e con le commissioni consiliari si sono sempre più assottigliati fino a risultare praticamente inesistenti. Giacciono inattuate tutta una serie di mozioni approvate dal Consiglio Comunale che ricordano la vecchia e triste abitudine di gestire il potere con arroganza facendo finta di nulla … tanto la gente dimentica.
Ciò che maggiormente stona in questo comportamento è che un Sindaco che ha basato le sue fortune elettorali sulla narrazione di un cambiamento radicale e su una discontinuità netta rispetto al passato agisca in maniera uguale se non peggiore, in taluni casi, rispetto a chi l’ha preceduto.
In poco più di un anno abbiamo già accumulato una corposa serie di vicende che peggio non si sarebbero potute gestire. Si va dalla storia infinita (in negativo) della governance della Fondazione Guelpa alla politicizzazione del Carnevale, dalle nomine non condivise nelle partecipate al caos del supermercato fronte Stazione e via discorrendo. C’è chi dice a causa dell’inesperienza e c’è chi dice che a tirare le fila non sia chi è stato eletto per farlo, ma una serie di personaggi che evidentemente non consigliano il primo cittadino nell’interesse della Città, ma per gretti interessi personali più o meno velati.
Ultima questione sfuggita di mano al Sindaco è la disdicevole vicenda relativa al tentato “assalto alla diligenza” del Consorzio socio-assistenziale IN.RE.TE. La motivazione addotta, con poco garbo e rispetto istituzionale, sarebbe quella che l’attuale Presidente del Consorzio occupa quella poltrona da troppo tempo. Su questo vogliamo essere estremamente chiari: noi auspichiamo, a qualunque livello istituzionale, un ricambio e un’alternanza dei vertici eletti o nominati dagli eletti e in questo caso specifico 16 anni senza soluzione di continuità nella gestione del Consorzio parrebbero un tantino troppi. Si dà il caso però che il Consorzio sia costituito da 34 Comuni e in tutto questo tempo nessuno di questi, compresi i Sindaci che ora pongono la questione, a nostro modo di vedere con un eccesso di livore, abbia mai alzato un dito per segnalare il problema. Si dà anche il caso che le elezioni eporediesi si siano svolte quasi un anno e mezzo fa quando questo problema già esisteva e in maggioranza ne hanno certamente parlato e avrebbero potuto, con un minimo di fair play istituzionale, porre a tempo debito, tramite il proprio rappresentante nel Consorzio, la questione in Assemblea dei Sindaci e, come si è sempre fatto e si dovrebbe fare in una società civile, ricercare una soluzione condivisa che esulasse dallo sterile muro contro muro centro-destra versus centro-sinistra che si sta invece utilizzando in questi giorni. Chiediamo al Sindaco se sia questa l’Amministrazione sganciata dai partiti promessa in campagna elettorale.
La tempistica di questo virulento attacco è infatti quella che maggiormente colpisce perché la questione esce alla scoperto proprio nel momento in cui, guarda caso, per sistemare alcune beghe interne alla maggioranza viene promessa ad una consigliera, critica da qualche tempo sull’andazzo finora intrapreso, proprio la Presidenza del Consorzio. E il Sindaco cosa dice? Nulla. Nonostante si sia confrontato più volte con l’attuale Presidente senza mai accennare ad alcunché. Siccome al peggio non c’è mai fine abbiamo appreso dai giornali, perché purtroppo di questi temi di interesse generale in ambito consiliare non se ne parla mai (alla faccia della trasparenza, della partecipazione e del coinvolgimento delle minoranze), che il giorno che ha preceduto l’Assemblea dei Sindaci, dove è stata dichiarata addirittura l’illegittimità della Presidente e della seduta, ci sia stata un riunione con la stessa Presidente del Consorzio, il Sindaco, l’Assessora alle politiche sociali e altri soggetti istituzionali. In questa riunione si è affrontato il problema ed è stata individuata una road-map condivisa che la Presidente ha poi portato in Assemblea per venire attaccata dalla stessa rappresentante della città di Ivrea che il giorno prima, alla presenza del Sindaco, aveva condiviso quella linea di azione. Alla luce del fatto che il Sindaco all’Assemblea non ha partecipato la domanda che sporge spontanea è: chi decide la linea politica della Città di Ivrea? E’ normale che il giorno prima si individui una soluzione condivisa, alla presenza del massimo rappresentante cittadino, e il giorno dopo un assessore agisce di testa sua smentendo ciò che il Sindaco ha sostenuto?
Quanto accaduto da il segno di una preoccupante “salvinizzazione” della Giunta eporediese con il Sindaco messo all’angolo e che pare non in grado di contenere le smanie di “pieni poteri” di qualche componente della sua giunta e della sua maggioranza. Siccome noi abbiamo detto ad inizio mandato che non avremmo tenuto una posizione pregiudiziale nei confronti della maggioranza e dell’esecutivo, basandoci sulle promesse del Sindaco ora, alla luce delle ultime inquietanti vicende, gli chiediamo esplicitamente di prendere posizione su determinati argomenti e, come dice il titolo, di battere un colpo, di uscire allo scoperto riprendendo immediatamente in mano il timone della nave che altrimenti rischierà di essere sballottata tra i marosi. E si sa che quando il mare è in tempesta tutto può accadere …