Certamente la pandemia ha fortemente limitato il raggio d’azione della politica locale; basti pensare che dall’inizio della serrata primaverile ad oggi la nostra Amministrazione è riuscita a svolgere “in presenza” un solo Consiglio Comunale nel quale, esattamente come nell’ultimo dell’inizio dell’anno, abbiamo assistito alla solita scena muta della maggioranza e alle risposte evasive di assessori e Sindaco incalzati dalle interpellanze della minoranza. Non certo meglio è andata con le mozioni, che peraltro toccavano temi di estrema attualità, che, come troppo spesso accade, vengono approvate, magari anche all’unanimità per poi venire tranquillamente disattese con un atteggiamento che si può tranquillamente definire uno sgarbo istituzionale nei confronti del Consiglio Comunale che è il massimo organo di rappresentanza dei cittadini eporediesi.
Come si sa le mozioni sono atti dei gruppi consiliari che chiedono al Sindaco e/o agli assessori di mettere in atto comportamenti, attività, iniziative finalizzate a risolvere problemi, interrogare e/o sollecitare gli enti superiori sui temi di loro competenza, convocare organismi collegiali e molto altro; vengono portate in aula e se votate favorevolmente impegnano i componenti dell’esecutivo ad attivarsi nelle materie di loro competenza.
Il bello, si fa per dire, delle mozioni che il nostro gruppo, spesso insieme con gli altri gruppi di minoranza non fa mai mancare al dibattito consiliare, è che spesso vengono approvate, a volte anche all’unanimità, e poi clamorosamente snobbate. In alcuni casi poi si sfiora la farsa come ad esempio con la mozione sull’Ospedale cittadino, votata all’unanimità nell’ultimo Consiglio Comunale, con la quale si chiedevano al Sindaco, anche in qualità di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’ASL TO4, una serie di iniziative finalizzate a fare chiarezza sulle tante problematiche del nosocomio eporediese. Essendo stata votata all’unanimità, la mozione ha visto il voto favorevole anche del Sindaco stesso che quindi era consapevole del fatto che il documento “impegnava” proprio lui a prendere una serie di iniziative esaustivamente elencate e dettagliate in 6 punti. Bene, percentuale di attuazione di quanto richiesto? Zero per cento. Eppure alcune delle richieste erano facilmente attuabili facendosi aiutare dagli uffici comunali oppure, perché no, dallo strapagato, non si sa per quali meriti, Capo di Gabinetto.
Stessa triste sorte hanno avuto molte altre mozioni come ad esempio quelle sulla caotica viabilità cittadina con: il suo bel carico di inquinamento, il disastroso servizio di trasporto pubblico, la pericolosità per pedoni e biciclette, l’assenza di piste ciclabili degne di tale nome, nodi irrisolti come le messa in sicurezza del terzo ponte o la pericolosità di corso Massimo D’Azeglio e via discorrendo. Nell’ultimo Consiglio Comunale ci siamo trovati costretti a chiedere notizie, e possibilmente motivazioni, con un’interpellanza, sulla mancata attuazione di quanto richiesto all’assessore competente. Abbiamo ottenuto solo risposte evasive, se e ma in abbondanza e un continuo scaricabarile su altri come quegli enti, come GTT e l’Agenzia per la Mobilità Piemontese, che da mesi chiediamo di incalzare ed eventualmente convocare per un’audizione in una Commissione consiliare per poter discutere e pretendere qualche certezza in più delle solite promesse che sentiamo proferire da anni. Nulla di tutto questo è successo e oggi ci troviamo con un traffico caotico e un parco autobus costituto dagli scarti della città di Torino con mezzi euro zero di oltre vent’anni che ogni tanto prendono fuoco per strada, magari pieni di studenti come è accaduto pochi giorni fa sulla linea Rivarolo-Ivrea.
Sentiremo, vedremo, faremo, chiederemo: una strada lastricata di buone intenzioni che poi inevitabilmente si perde nel vuoto senza ottenere risultato alcuno.
E’ risaputo che nascondere la polvere sotto il tappeto spesso non si rivela un buon modo di risolvere i problemi soprattutto nel medio e lungo termine. Finora questa maggioranza eterodiretta ha continuato a tergiversare senza affrontare i problemi di petto, ma questa situazione sta evidenziando sempre più l’assenza di una linea programmatica, capacità di ascolto e una visione complessiva della macchina comunale.
Un problema su tutti, che non sarà di facile soluzione, è la diaspora di dipendenti alcuni con ruoli apicali, verso altri lidi o affrettati pre-pensionamenti senza un periodo di affiancamento con qualche giovane interno o neo-assunto. Formare nuovo personale in ruoli di responsabilità non è un’attività da sottovalutare e che si può improvvisare, ma finora nulla è stato fatto in questo senso. Interi servizi sono senza una guida univoca e si naviga a vista rimpallando responsabilità e decisioni organizzative tra uffici ed esecutivo, peccato che di questa inefficienza e disorganizzazione a farne le spese siano sempre i cittadini.