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Lunedì, 05 Dicembre 2022 20:48

Il tempo delle scelte

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Più si avvicina la fine del mandato dell’attuale Amministrazione e più ci si rende conto, come peraltro segnalato più volte nel corso di questi anni dalle forze di minoranza, della scarsa, se non a volte totale, assenza di dibattito in occasione dei consigli comunali. Spesso la discussione in aula si svolge, impropriamente, tra i consiglieri di minoranza e gli assessori nel silenzio talvolta irreale della maggioranza.

Non si ricordano, se non contandoli sulle dita, atti deliberativi usciti modificati e migliorati in aula rispetto alla proposta dell’assessore di turno. È risultato inesistente un dibattito politico sui vari argomenti, con assessori e maggioranza quasi sempre trincerati dietro documenti scritti dagli uffici sostenendo che, trattandosi di passaggi “tecnici”, non avrebbero potuto venire modificati nella sostanza. Stanno cercando di fare la stessa cosa addirittura col documento “politico” per eccellenza che è il Piano Regolatore Comunale che dopo una serie di vicissitudini che hanno portato alla revoca dell’incarico allo studio Boeri, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo (ma non a Ivrea evidentemente), ha vissuto una lunga fase di stanca che ha poi visto un’accelerazione improvvisa circa un anno fa con un nuovo incarico e tempi forzati per poterlo approvare prima delle prossime elezioni. I tempi sono chiaramente insufficienti per la lettura e la comprensione del documento urbanistico che determinerà lo sviluppo della città nei prossimi 15 anni. A questo proposito abbiamo presentato con i gruppi di minoranza una mozione, approvata all’unanimità, con la quale si chiede all’Assessore competente di non forzare i tempi per dare modo ai consiglieri comunali e ai cittadini di studiare la proposta normativa e cartografica proponendo, prima dell’approvazione, eventuali integrazioni e/o modifiche. Staremo a vedere.

Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo dovuto anche assistere a ben due punti all’Ordine del giorno discussi in forma segreta: “perché si parlava di persone”, questa è stata la motivazione.

Modalità sulla quale non siamo per nulla d’accordo perché se è vero che l’art. 68 del Regolamento del Consiglio Comunale dice che: “l’adunanza del Consiglio Comunale si tiene in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamenti sulle qualità personali, sulle condizioni economiche, sulla vita privata, sulla correttezza di una persona” è altrettanto vero che riguardo ai temi trattati nessun consigliere si sarebbe sognato, se non assumendosene la responsabilità, di violare la privacy degli interessati toccando gli argomenti specificati dall’articolo del Regolamento sopra citato. Perché una cosa è parlare pubblicamente della vita privata di una persona, tutt’altra discutere sull’opportunità “politica” di un’azione compiuta da un Consigliere Comunale o da una persona incaricata di un pubblico servizio. Non si riesce a capire per quale motivo questa maggioranza tema il dibattito pubblico e la trasparenza riguardo azioni inopportune compiute da chi ricopre un ruolo pubblico di rilievo, ovviamente sempre nell’ambito del mandato ricevuto e non certo per parlare di questioni inerenti alla vita privata.

Delle due questioni poste in aula dalla minoranza una riguardava una possibile evasione della TARI, ancora da verificare, eventualmente compiuta dal Presidente della società pubblica che gestisce la raccolta dei rifiuti. Non c’entra nulla la persona in quanto tale, ma il ruolo che questa ricopre. Non c’è nessun intento accusatorio sulla persona che, come tutti, può aver sbagliato, ma una richiesta alla politica sull’opportunità del mantenimento dell’incarico “pubblico” da questa ricevuto.

La nostra richiesta è infatti finalizzata solamente a conoscere i termini della questione per poter rispondere ai molti cittadini che si chiedono e ci chiedono se sia “normale” un fatto di questo genere che, repetita iuvant, non vuol essere un giudizio sulla persona, ma una valutazione serena, ma chiara dell’accaduto.

Il secondo dibattito “segreto” è ancora più paradossale. Qui parliamo di un Consigliere comunale che ha reso pubblico su un noto social media il suo pensiero sulla X MAS, organizzazione militare che dopo l’8 settembre strinse un patto con i nazisti, macchiandosi anche di “crimini di guerra” compiendo rappresaglie e azioni crudeli ed efferate nei confronti di partigiani tra i quali non possiamo dimenticare quel Ferruccio Nazionale al quale è stata intitolata la piazza del Municipio. Poco o nulla rileva se il post pubblicato non sia stato scritto di suo pugno; la sua condivisione è una chiara adesione a quei contenuti di esaltazione di un gruppo militare macchiatosi di atti terribili. I gruppi di minoranza hanno chiesto tempestivamente con un’Interpellanza generale che la questione fosse dibattuta in aula e ciò è avvenuto nel Consiglio Comunale del 29 novembre, ma “a porte chiuse” nonostante la nostra esplicita richiesta di pubblico dibattito trattandosi del comportamento di un Consigliere comunale nell’ambito del mandato ricevuto dagli elettori. Alla lettura da parte del Consigliere di un lungo documento di esaltazione della X MAS, omettendo quanto da questa compiuto dopo l’armistizio, è calato il gelo, per lo meno sui banchi della minoranza. Invece di riconoscere di aver compiuto, nell’istituzionalità del ruolo ricoperto, un gesto sconsiderato il Consigliere ha rilanciato le sue tesi negazioniste e/o revisioniste non ribattendo poi, in seguito al dibattito, alle argomentazioni dei consiglieri di minoranza. Abbiamo esplicitamente richiesto al Consigliere di rendere pubbliche le sue dichiarazioni e si è dichiarato d’accordo. Vedremo, anche in questo caso, se ciò avverrà. Quello che però è emerso con forza nella discussione è che le forze di maggioranza, comprese quelle più moderate, e il Sindaco, che però era assente, non hanno preso radicalmente le distanze dallo sconsiderato gesto né chiesto un passo indietro al Consigliere. Il Sindaco però, ora che avrà letto le dichiarazioni rilasciate dal Consigliere, non potrà più continuare a buttare acqua sul fuoco, come ha fatto durante tutto il mandato, ma dovrà esprimersi in maniera netta su questa grave vicenda non potendo più derubricarla a una “leggerezza da tastiera”.

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Francesco Comotto

Consigliere Comunale a Ivrea dal 2013.

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