Come lista civica ci siamo posti fin da subito, e molto chiaramente, non come una forza di opposizione tout court ma come un insieme di cittadini, disposti a collaborare con tutte le forze politiche, partendo dal fatto che un’amministrazione, al di là delle divergenze ideologiche o di partito, dovrebbe saper lavorare di concerto avendo come obiettivo condiviso il miglioramento della qualità della vita e del benessere dei cittadini amministrati.
Per perseguire questo obiettivo, grazie all’entusiasmo ed alla passione degli attivisti di Viviamo Ivrea, discutiamo, ci documentiamo, organizziamo iniziative pubbliche, serate di approfondimento e quant’altro per dare vita ad un’attività di “indirizzo e di controllo” così come ben specificato dalla legge. Partecipiamo quindi, per quanto ci è possibile, alle commissioni consiliari, agli eventi organizzati dall’amministrazione, elaboriamo mozioni, interrogazioni, interpellanze, proposte di delibera.
A giudicare però dall’atteggiamento tenuto dalla maggioranza del tipo: “abbiamo vinto le elezioni e quindi decidiamo noi”, ci sentiamo di poter affermare che i principi sopra richiamati sono, almeno per ora, assolutamente disattesi.
Troppo spesso assistiamo a dei veri e propri muro contro muro dettati da posizioni preconcette provenienti non tanto dai consiglieri comunali, ma molto più probabilmente da situazioni elaborate nelle segrete stanze dei partiti.
Il Consiglio che vorremmo noi è un luogo di discussione all’interno del quale i rappresentanti scelti dal popolo discutono, si confrontano, affrontano temi e problemi e poi decidono, tramite una votazione finale, effettuata secondo coscienza e indipendentemente dalle appartenenze. Ovviamente reputiamo corretto pensare che ad ogni punto all’ordine del giorno debba seguire una decisione ma questa dovrebbe derivare da un processo di elaborazione e di approfondimento precedente che consenta ad ogni consigliere di arrivare preparato per dibattere sull’argomento confrontandosi a viso aperto. Non possiamo certo considerare sufficientemente esaustivo in tal senso la consegna del materiale relativo alle proposte di delibera o alle mozioni qualche giorno prima del Consiglio.
Nell’esperienza fin qui acquisita l’impressione è che, salvo rari casi, non ci sia nessuna intenzione di confrontarsi, nell’ottica di migliorare le proposte portate in aula, quanto piuttosto rimarcare i rapporti di forza che, con l’attuale composizione dei Consigli Comunali sono fortemente sbilanciati verso chi detiene il potere.
L’esercizio del potere di controllo poi viene vissuto con fastidio quasi come se chi propone un’interrogazione o un’interpellanza lo faccia per il puro gusto di infastidire qualcuno e non piuttosto per evidenziare, ed eventualmente correggere, eventuali anomalie, storture del sistema. Ciò che noi pensiamo è che una città come Ivrea avrebbe tutte le potenzialità per poter vivere una rinnovata fase di rinascimento culturale, sociale ed anche economico se solo si trovasse la capacità di lasciare per sempre da parte vecchie liturgie legate ad una pseudo politica fatta di favoritismi, ricerca costante del consenso, opacità dei processi decisionali, dinamiche di competizione e mai, o quasi, di cooperazione.
Siamo una lista di ottimisti e speriamo sempre che le cose si possano cambiare in meglio. Vedremo nei prossimi mesi se questo auspicio potrà realizzarsi tramite un dibattito vero, franco, anche duro in aula, ma capace di imperniarsi sui contenuti e non, come già troppe volte accaduto, su cavilli formali o peggio ancora su posizioni personalistiche che sviliscono la passione civica e civile di chi siede con orgoglio in Consiglio Comunale e delle persone che ogni volta ne seguono con attenzione i lavori.