Proposta di regolamento per un "tempo per le domande" del cittadino al Consiglio Comunale.
La politica dovrebbe, a nostro modo di vedere, saper individuare, ascoltare, recepire, analizzare le problematiche che segnano la nostra quotidianità per poi affrontarle, soprattutto in alcuni casi, con determinazione e risolutezza.
Servirebbe anche avere ben chiara in testa una scala di priorità perché se l’erba alta in un’aiuola può aspettare una settimana prima di venire tagliata un vetro rotto in una scuola andrebbe sostituito il prima possibile, soprattutto d’inverno.
Chi si occupa di amministrazione pubblica sa quanto sia difficile individuare scale di priorità perché ci sarebbe bisogno di soddisfare molteplici necessità, parecchie delle quali diventate impellenti a causa della scarsa attenzione riservata loro in passato da una politica a dir poco disattenta.
La mattina del 14 agosto 2018, quando alle 11,36 sono crollati 200 metri del viadotto Morandi di Genova, verrà ricordata per molto tempo e potrebbe diventare uno spartiacque nella storia italiana. Si è trattato di una strage di vittime innocenti, 43 per la precisione oltre una decina di feriti e circa 600 sfollati. Numeri che si sentono solo in guerra. Numeri determinati da un’assurda lotteria di morte. La storia di ogni persona, di ogni famiglia coinvolta è straziante quanto casuale: chi stava andando al lavoro, chi in vacanza, chi a trovare dei parenti, chi aveva sbagliato strada e stava ritornando sui suoi passi e altrettanto toccante è la questione cronologica. Chi ha sorpassato un camion è finito nel baratro salvando di fatto l’autista di quel mezzo pesante che ha rallentato, chi ha trovato un semaforo rosso prima dell’ingresso in autostrada, chi ha fatto sosta all’autogrill, chi aveva l’auto in panne, chi si è fermato per una telefonata magari si è salvato oppure è stato ingoiato dalla voragine: casualità pura.
Giovedi 12 luglio si è svolto il primo Consiglio Comunale che ha visto l’insediamento della nuova Amministrazione formatasi in seguito al voto del 10 giugno e del successivo ballottaggio del 24. Si è trattato di un passaggio formale fatto più che altro di atti istituzionali come la comunicazione della composizione della giunta e il giuramento del Sindaco.
Il passaggio più significativo dal punto di vista politico è stato certamente l’elezione del Presidente del Consiglio che, su proposta della maggioranza, è diventato il rappresentante di Forza Italia Diego Borla. Nulla da obiettare sull’amico e collega consigliere, ma nell’intervento in aula abbiamo evidenziato la nostra disapprovazione riguardo il processo di individuazione di tale ruolo istituzionale che ricordiamo essere una figura di garanzia, quindi trasversale, che dovrebbe garantire il buon funzionamento del Consiglio Comunale e i diritti stabiliti dalla legge a tutti i consiglieri, indipendentemente dalla loro appartenenza a gruppi di maggioranza o di minoranza. Proprio a questo proposito abbiamo evidenziato che fino a qualche decennio fa, tale importante ruolo, anche a livelli istituzionali più alti come la Camera e il Senato, tanto per fare un paio di esempi, in nome di un certo fair play istituzionale oggi abbandonato, veniva assegnato ad un componente di una forza di minoranza. Da qualche decennio ciò non accade più e si tratta di una di quelle abitudini da “prima Repubblica” che forse sarebbe stato meglio non “rottamare” con troppa superficiale fretta.