Più si avvicina la fine del mandato dell’attuale Amministrazione e più ci si rende conto, come peraltro segnalato più volte nel corso di questi anni dalle forze di minoranza, della scarsa, se non a volte totale, assenza di dibattito in occasione dei consigli comunali. Spesso la discussione in aula si svolge, impropriamente, tra i consiglieri di minoranza e gli assessori nel silenzio talvolta irreale della maggioranza.
È di pochi giorni fa la notizia di una nuova inchiesta della Procura di Ivrea che vede indagate 45 persone tra agenti penitenziari, medici e funzionari, per reati, ovviamente tutti da dimostrare, quali la tortura con violenze fisiche e psichiche, il falso in atto pubblico, lesioni, minacce e calunnie per fatti accaduti tra il 2019 e il 2022. Questo nuovo filone segue un’altra inchiesta che vede indagate 25 persone per i famosi fatti risalenti al 2015 e al 2016 per i presunti pestaggi nelle celle “liscia” e “acquario”.
Come rappresentanti di una lista civica sosteniamo da tempo che l’interesse primario di un’amministrazione locale dovrebbe essere quello della gestione ottimale dei beni e dei servizi pubblici mettendo da parte questioni ideologiche che poco o nulla hanno a che vedere con i problemi concreti che quotidianamente ci troviamo ad affrontare come cittadini.
Mentre l’attività dell’attuale Amministrazione eporediese langue, da qualche tempo è già iniziata una sotterranea campagna elettorale che culminerà nella primavera del 2023 con le elezioni per il nuovo Sindaco della città di Ivrea. Purtroppo come accade spesso, per chi non conosce il funzionamento della Pubblica Amministrazione, i primi mesi dall’insediamento di un nuovo Consiglio Comunale vengono impegnati per conoscere la situazione mentre negli ultimi, per ciò che riguarda il governo della città, si tirano i remi in barca concentrandosi sulle eventuali ricandidature. In questa consiliatura, dove c’è stato pure l’intervallo del Covid, di fatto il dibattito politico pubblico si è ridotto a un paio di anni su cinque.
Molti lettori avranno sentito parlare almeno una volta negli ultimi due anni della questione Movicentro. Parliamo di un edificio costruito nei pressi della stazione ferroviaria lato area ex Montefibre in due lotti con soldi pubblici, tra cui quelli della Città di Ivrea. Il primo lotto collaudato il 29.12.2004 e il secondo il 13.03.2008.
Stiamo assistendo ad una campagna elettorale paradossale e per certi versi tragicomica. Per la prima volta ci saranno elezioni politiche a settembre e anche questo la dice lunga sulla situazione drammatica che il nostro Paese sta vivendo seppur agevolato, in peggio, da un quadro internazionale molto più che preoccupante.
La navigazione a vista o, per dirlo in altri termini, la mancanza di visione e di programmazione dell’attuale Amministrazione sono stati una costante nel governo della città nei quattro anni e mezzo fin qui trascorsi. Abbiamo evidenziato, fin dall’inizio del mandato nel 2018, questa problematica nella speranza che i nuovi arrivati, dopo un breve periodo di apprendimento, avrebbero saputo mettere in atto quel “cambiamento” promesso con enfasi in campagna elettorale.
Nell’ultimo Consiglio Comunale di ieri, primo agosto, è stata portata in discussione l’ennesima Variazione di Bilancio. Tra le voci “curiose” c’è una diminuzione delle “iniziative per i giovani” pari a 15.000 euro per compensare una maggior spesa imprevista.
Il drammatico distacco di un enorme pezzo del ghiacciaio della Marmolada, che ha causato la morte di 11 persone, è l’ennesimo grido di allarme che la natura, la montagna in questo caso, lancia a un’umanità indifferente, anestetizzata di fronte allo stupro continuo e costante che da decenni l’uomo sta mettendo irresponsabilmente in atto nei confronti dell’ambiente naturale.
Crescono in città consapevolezza e preoccupazione per il devastante progetto di elettrificazione che interessa il tunnel ferroviario sul Lungo Dora. Progetto descritto, unitamente alla valutazione di realistiche e non impattanti alternative, in precedente intervento.
Facciamo da queste righe i complimenti all’Assessora con delega alla cultura, commercio e turismo Casali, quando ci vuole ci vuole, per essere riuscita, nonostante una Giunta piuttosto tiepida sull’argomento, a portare ad Ivrea il titolo di Capitale italiana del Libro. Valutiamo anche positivamente gli eventi che hanno cominciato ad animare e animeranno la città nel prossimo futuro a partire dalla gioiosa parata, concepita dall’eclettico eporediese Cosmo, che ha di fatto aperto le danze. L’idea di unire agli incontri più istituzionali e formali un momento di festa pop certamente apprezzata dai giovani depone anch’essa a favore delle iniziative messe in campo dall’Assessora, nominata solo nel marzo del 2020 anche a seguito della revoca della carica da parte del Sindaco dell’allora vice-Sindaca Ballurio.
Alle votazioni del 12 giugno l’affluenza alle urne è stata pari al 54,72% per quanto riguarda le elezioni comunali e al 20,8 % per i 5 quesiti referendari.
Nel Programma commerciale 2021 di RFI si legge "La linea Chivasso - Ivrea risulta tra le più critiche per la presenza di numerosi passaggi a livello. Gli interventi saranno finalizzati in particolare al miglioramento della regolarità dei servizi e all'eliminazione dei passaggi a livello più critici" (p. 315). Che la tratta sia “tra le più critiche” è realtà evidente. Che la pur necessaria eliminazione dei passaggi a livello sia misura sufficiente a restituire funzionalità alla linea è tesi insostenibile.
Lunedi 30 maggio è andato in scena il Consiglio Comunale in cui è stato approvato, con i soli voti della maggioranza, l’ultimo bilancio previsionale “effettivo” dell’attuale amministrazione tenendo conto che il prossimo sarà quello varato per il 2023, anno in cui si svolgeranno le elezioni comunali per la nostra città per cui si tratterà di un documento contabile di transizione.