La nostra concezione di politica poggia su un assunto chiaro quanto semplice da comprendere che si chiama Bene Comune. Come dice la locuzione stessa si tratta di quei beni, materiali e immateriali, dei quali tutti possiamo usufruire e che tutti dovremmo concorrere a creare e salvaguardare nell’interesse della collettività.
Per cinque anni abbiamo sostenuto che la precedente Amministrazione Comunale a traino PD non avesse una visione programmatica complessiva in grado di immaginare un futuro per la nostra città, possibilmente con uno sguardo al territorio circostante; sempre iniziative sporadiche, spesso dettate dall’emergenza, nell’assoluta incapacità di pianificare investimenti di rilievo inseriti in un quadro di medio e lungo termine.
Diverse volte abbiamo parlato da queste righe di temi ambientali. Questo perché, senza eccedere in estremismi, moltissime fonti autorevoli sostengono, in maniera sempre più pressante, che la più grande sfida della storia dell’umanità sia proprio quella ambientale per evitare una catastrofe, in parte già avviata, non solo ecologica, ma anche sociale.
Dopo l’incredibile ondata di manifestazioni a livello mondiale organizzata dai ragazzi del Fridays for Future, il movimento ambientalista globale nato in seguito alle battaglie di Greta Thunberg, è doveroso spendere qualche parola su quanto accaduto perché si tratta di una data che rimarrà nella storia. Mai era accaduto infatti che in così tante città di tutto il mondo milioni di persone manifestassero pacificamente per un unico obiettivo, che in questo caso era quello di riconoscere l’emergenza climatica, spronando i potenti della Terra ad intervenire con sollecitudine.
Tra le attività virtuose che dovrebbero caratterizzare la politica, tra le quali ricordiamo costantemente: trasparenza, legalità, partecipazione, sobrietà, se ne potrebbe aggiungere una a nostro modo di vedere altrettanto importante e cioè la semplicità.
Abbiamo già affrontato qualche tempo fa da queste pagine la questione di chi sia a tirare le fila dell’attuale Amministrazione eporediese. Ovviamente il ruolo di coordinatore e di decisore finale all’interno della Giunta e del Consiglio Comunale dovrebbe essere il Sindaco, ma alcune situazioni verificatesi negli ultimi tempi parrebbero dimostrare il contrario. Da una parte ricordiamo tutti le promesse del primo cittadino in campagna elettorale riguardo una convinta discontinuità con la precedente amministrazione, rafforzate dalla sua personale garanzia di autonomia dai partiti in nome di migliori e fattivi rapporti con i cittadini e con le minoranze. Dall’altra riscontriamo continuamente che ad ogni sua affermazione o enunciazione di principi, corrisponde, sempre più spesso, una diversa presa di posizione da parte di assessori o consiglieri comunali di maggioranza imbeccati da figure esterne all’Amministrazione Comunale; fatto che ovviamente svilisce il voto con il quale i cittadini hanno scelto democraticamente i propri rappresentanti.
La scorsa settimana, partendo da qualche riflessione su quanto sta accadendo a livello nazionale, abbiamo fatto qualche accenno alla situazione politica eporediese ricordando che, soprattutto dopo il Consiglio Comunale del 30 luglio scorso, negli ultimi mesi si sono aperte una serie di questioni che dovranno trovare una risposta, possibilmente in tempi brevi.
Passato il giro di boa della fine di agosto questa strana estate sembra proprio essere giunta al termine. Anche le temperature, torride fino a qualche giorno fa, paiono aver preso la strada di un graduale abbassamento che ci porterà dritti verso un autunno che si preannuncia comunque caldo, metaforicamente parlando, per tutta una serie di motivi.
Per fortuna in Italia possiamo ancora aggrapparci nei momenti di bisogno a quell’ancora di salvezza che si chiama Costituzione della Repubblica italiana. E per fortuna ci sono ministri, alcuni addirittura vice-premier, che non la conoscono così che un giorno uno di questi, tra un bombolone, qualche selfie, un post su instagram e un giro su una moto d’acqua della Polizia di Stato decide che basta: non gioco più. Alla faccia dei contratti, degli accordi e degli impegni presi di fronte agli italiani decide, tutto per conto suo e un tantino esaltato dall’inaspettato risultato delle elezioni europee, di mandare all’aria un anno di lavoro da parte dell’esecutivo e che sia arrivata l’ora di mandare tutti a casa. A cominciare dagli altri ovviamente, in primis il premier Conte, perché lui e i suoi sodali per intanto non si sono dimessi tenendosi ben aggrappati alla poltrona.
Nel Consiglio Comunale del 30 luglio è stata discussa la mozione, presentata dal consigliere Francesco Comotto (ViviamoIvrea), per “Dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ambientale” anche nella Città di Ivrea, dopo che più di 500 Consigli Comunali a livello mondiale (tra i quali le città di San Francisco, Melbourne, Basilea e Milano) già lo hanno sottoscritto.