Nelle ultime settimane abbiamo dovuto assistere ad un penoso teatrino sulla questione del nuovo ospedale eporediese che evidenzia una volta di più, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la sconfitta della politica dei partiti.
Nell’ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ha bocciato una mozione dell’intera minoranza che impegnava la Giunta a prendere iniziativa riguardo il tema dei rifiuti con particolare riguardo a quelli provenienti dalle mense, accatastati fuori dai cassonetti in prossimità delle scuole.
“Sbaglia, sbaglia chi non cambia
Chi genera paura, chi alimenta rabbia
La convinzione che non cambierà mai niente
È solo un pensiero che inquina la mente
[…]
C’è che siamo padroni di tutto e di niente
C’è che l’uomo non vede, non parla e non sente
Qui c’è gente che spera in mezzo a gente che spara e dispera l’amore
Qui c’è chi non capisce che prima di tutto la vita è un valore”
La Serra di Cappai e Mainardis, costruita nel cuore della città, avrebbe dovuto fungere, secondo la volontà dei progettisti, da cerniera tra il moderno della nuova futuristica costruzione e l’antico del centro storico eporediese e tra i frequentatori esterni e i cittadini residenti.
Con la pandemia da coronavirus stiamo vivendo un periodo della nostra vita che mai avremmo immaginato possibile anche solo qualche anno fa. Si tratta di una fase molto critica che una politica disattenta e troppo incentrata sul denaro e sulla ricchezza materiale non ha saputo affrontare con la necessaria determinazione.
Con tutti i media incentrati sull’emergenza covid proviamo ad accendere un faro anche sull’asfittica vita politica della città.
Superata la soglia nazionale di 11.000 nuovi positivi al Covid 19 in un solo giorno siamo di nuovo in emergenza pandemia.
Sono in pochi a ricordare il progetto di una nuova strada, parallela alla SP 228 (ovvero C.so Vercelli per la parte d’Ivrea), ideato nei primi anni ’90. Suscita così un enorme stupore che Città metropolitana e Regione Piemonte abbiano deciso di considerarlo "opera prioritaria".
E’ da poco cominciata la scuola e alcuni dei possibili problemi ampiamente anticipati nei mesi scorsi si sono purtroppo dimostrati una triste realtà.
Scrivevamo la scorsa settimana che il tempo per ristabilire un equilibrio tra natura e attività dell’uomo si sta riducendo velocemente.
Abbiamo appreso dai giornali, come al solito, che è stata attivata una nuova antenna 5G in corso Vercelli. Si tratta dell’ennesima dimostrazione del disinteresse della politica alla salute e al benessere dei cittadini a discapito dei meri interessi economici dei giganti delle telecomunicazioni.
Viviamo in un mondo complesso dove sembrano esserci sempre meno punti di riferimento, porti sicuri nei quali approdare in caso di necessità. La metafora del porto sicuro risulta particolarmente calzante oggigiorno vista la situazione irrisolta dei flussi migratori dai paesi poveri, spesso in guerra o dove comunque non vengono garantite alle popolazioni residenti condizioni di vita accettabili, cure sanitarie adeguate, equità, giustizia sociale, salvaguardia dei più deboli a partire dai bambini e dagli anziani.
Il 2020 ce lo ricorderemo a lungo per la prima pandemia vissuta nel dopoguerra in Italia e in gran parte dei Paesi occidentali.
Dal 18 al 27 settembre si svolgerà in città il Festival dell’Architettura. Evento nazionale che riporta, finalmente, la città di Ivrea agli onori del mondo mettendo in luce i propri gioielli: materiali, ma non solo. Nota di non poco conto la dedica dell’intera manifestazione a Adriano Olivetti: sobria, né pomposa né retorica.